Il maglio

Il maglio

Martedì 23 settembre siamo andati in gita al museo etnografico di Albino, un museo che riproduceva gli usi e i costumi della vita contadina di Bergamo cento anni fa.

Siamo andati in pullman e il nostro autista si chiamava Luciano. Il viaggio è durato poco perché la località è vicina e non c’era traffico.
Appena arrivati, la signora Anna si è presentata e ci ha accompagnati in una grande sala dove abbiamo giocato al gioco del “C’era o non c’era”. È stato divertente scoprire quante cose che utilizziamo e ci sembrano indispensabili una volta non ci fossero! Il signor Luigi, ottantatreenne, ci ha raccontato la sua vita da bambino: una vita semplice e scandita dal lavoro nei campi.

Poi ci siamo divisi in gruppi ed è cominciata la visita, articolata in tre momenti: l’ingresso al museo, la visita al maglio e i giochi di una volta.

Il museo era una villa trasformata in sale che riproducevano i vari ambienti di un’abitazione contadina: la cucina, la camera da letto e la stalla, il luogo forse più importante e pieno di oggetti della casa. Abbiamo scoperto che il bagno non esisteva! Abbiamo visto anche il banco di scuola utilizzato anni fa, stretto e biposto, i quaderni piccoli e il calamaio, sostituito poi dalla stilografica e oggi dalla biro. Anna ci ha detto che si richiedeva una bella calligrafia e molta attenzione perché l’inchiostro macchiava le mani e le pagine.

Il maglio era la fucina dove il fabbro lavorava il ferro: purtroppo questa parte l’ha vista solo un gruppo, perché un acquazzone ci ha impedito di raggiungere il posto.

Infine, dopo aver pranzato all’oratorio e giocato nei campetti, abbiamo scoperto come giocavano i bambini di una volta: niente tecnologia, solo tiro alla fune, la fionda e corse felici all’aperto.
È stata una bella esperienza e abbiamo capito che il mondo è davvero cambiato!

Le classi seconde – Scuola primaria

Galleria Il maglio
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