La Santa e l’Anello

La Santa e l’Anello

LA SANTA E L’ANELLO

Qualcuno sicuramente ha sentito parlato o forse anche letto il libro dal titolo: IL SIGNORE DEGLI ANELLI, opera classica del Novecento dello scrittore inglese J.R.R.Tolkien riportata alla ribalta del grande pubblico con la trilogia cinematografica dal regista Peter Jackson.

Una meravigliosa avventura attraverso le forze del male, rappresentate dall’Anello che deve essere riportato e distrutto nel luogo in cui è stato forgiato dall’Oscuro Signore Sauron, affinché nel mondo ritornino pace e amore. Questa missione è affidata ad un hobbit, ritratto dell’uomo che non ha tempo: un essere fragile, facilmente corruttibile ma fatto per amare e per essere amato. L’uomo deve scegliere tra il Bene e il Male e come sempre, c’è chi si schiera per l’uno o per l’altro. Bene e male, peccato e innocenza, attraversano il mondo tenendosi per mano.

Si vuole accostare la vicenda di Paola Elisabetta alla situazione di Frodo Baggins, uno dei protagonisti della storia, il quale ha una missione da compiere e che non ha cercato, ma gli è stata affidata e solo lui la può portare a termine con dedizione e amore. 

Anche Paola Elisabetta, la nostra Santa, ha ricevuto un compito preciso e peculiare: solo a Lei il Signore chiede il sacrificio estremo… chiede di perdersi per poi ritrovarsi…. perdere per recuperare… disfarsi dell’anello (il tesoro-potere) che per lei era rappresentato dalle ricchezze possedute, nel titolo nobiliare della sua famiglia. 

 

 

Liberarsi dell’anello era indispensabile per poter vivere nuovamente liberi e in pace. Il fine è quello di rinunciare al potere e a tutte le sue tentazioni per una libertà interiore che non ha prezzo.
Pertanto non servono re e regine, grandi guerrieri e stregoni, ma persone che siano semplici, povere, non piene di sé, non orgogliose ma disponibili, generose, come gli “hobbit” della storia rappresentata, come i poveri delle Beatitudini.

Paola Elisabetta ha scelto di vivere, nel suo tempo, con loro e come loro, nella semplicità e nell’umiltà.

Né la forza né la saggezza ci condurrebbe lontano; questo è un cammino che i deboli possono intraprendere con la medesima speranza dei forti. Eppure tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove… È giunta l’ora del popolo della Contea, ed esso si leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri ed i consigli dei grandi!” (J.R.R.Tolkien)

“Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt. 11, 25).

sr. Delia